Rete Villa Latina Picinisco

PICINISCO

Picinisco ha il dono di far rivivere il passato, con le stradine erte, i vicoli pittoreschi e il castello Medioevale. In origine alle dipendenze dell’abbazia di Montecassino, fece parte del contado di Atina. Nel 1054 abbiamo le prime notizie del castello, secondo Giulio Prudentio edificato dal capitano saraceno
Pecenisco “in luoco forte per timore di guerre future”. In seguito i duchi Cantelmo lo ampliarono per il
timore di possibili attacchi o “revolutioni”.

A partire dal XVII secolo il borgo registrò un interessante sviluppo urbanistico, che portò alla costruzione di palazzi gentilizi e al restauro e all’ampliamento delle antiche chiese, che vennero impreziosite con affreschi, stucchi e dorature. Tale espansione fu dovuta alle migliorate condizioni economiche, grazie all’impianto di una cartiera (1632) e di alcuni mulini. Nel 1826 la cartiera fu completamente ristrutturata e la carta prodotta venne definita “la migliore del Regno”.

Nel 1884 il patrimonio agricolo e pastorale fu valorizzato attraverso la creazione della cascina Bartolomucci, che produceva caciocavalli e burrelli. Alla fine dell’Ottocento si dette inizio alla costruzione della prima delle quattro centrali idroelettriche di Castellone. Nel dicembre del 1919 soggiornò in paese il celebre scrittore David Herbert Lawrence, che nella Val di Comino trovò l’ispirazione per completare il romanzo La ragazza perduta (The lost girl).

Oggi, Picinisco è una ricercata località di villeggiatura invernale ed estiva, perché offre la possibilità di interessanti escursioni naturalistiche, arrampicate (per esperti) sulla Roccia del Corvo e sport invernali nella vicina Prati di Mezzo, attrezzata con sciovie e piste da fondo. Interessante è Fonte Scopella, ricca di acque curative delle malattie del ricambio e del fegato.

La fortezza di Picinisco

Di origine altomedioevale, Picinisco fu dapprima possedimento dell’Abbazia di Monteccassino, poi fece parte del contado di Atina. Nell’XI secolo si assistette all’incastellamento di Picinisco. La sua posizione geografica ne fece un castello molto importante, perché garantiva la guardia ad est, verso le Mainarde e il Sannio. L’interno non fu mai abitato dai feudatari perché riservato ai militari. Nel 1595 appariva “piccolo, ma assai ben fatto, con i suoi baloardi fianchi, et ponti levatori; sta in cima de la Terra, che di la scopre quasi tutto lo Stato”. Nel XVII secolo fu restaurato nella forma di un palazzo fortificato.

Oggi il castello si presenta al turista con le sue imponenti torri unite da mura merlate, mentre nel cortile si possono intravedere i resti del maschio. Tutt’intorno fa bella mostra il borgo antico con le sue mura, i suoi vicoli e le porte d’accesso.

Picinisco – Collegiata di San Lorenzo L. e M.

Di origine medioevale, la chiesa di Sn Lorenzo fu ampliata dopo il 1660 con due nuove navate, la sacrestia, il coro e la cappella. Agli inizi del Settecento venne impreziosita con importanti opere, come l’altare maggiore e l’altare dell’Addolorata, entrambi in marmi policromi e perlinati, le cupolette delle navate laterali. Il coro in legno, il pulpito e gli arredi della sacrestia, All’ingresso, su una magnifica orchestra di stile neoclassico, nel 1739 fu costruito dal “mai sufficientemente lodato esimo don Cesare Ctarinozzi della Terra di Affile” un pregiato organo a canne. In passato grazie alla presenza del collegio dei canonici, lo strumento ebbe un ruolo importante nelle funzioni parrocchiali e in quelle capitolari, con il coro e le Messe conventuali giornaliere. L’accesso avviene dalla navata destra della chiesa attraverso una scalinata a chiocciola in pietra, elegante e ben strutturata. La cassa armonica di gusto barocco, assieme ai sovrapposti cornicioni della volta centrale esaltano l’estetica dell’intera collegiata. Nel 1803 la chiesa subì importanti interventi di restauro visibili sia all’interno che sulla facciata. La volta centrale e il catino sono affrescati con alcune scene della vita di San Lorenzo.